venerdì 5 luglio 2013

E’ tutto oro quello che luccica?

Riceviamo e inoltriamo la risposta del Presidente del Fondo Pensione Agenti Francesco Pavanello alla nostra del 5/7 u.s. Nel contempo ringraziamo lo stesso  per il gentile e puntuale riscontro dato.
Un cordiale saluto.
UNIA

Da: Francesco Pavanello [mailto:francesco.pavanello@fonage.it]
Inviato: martedì 9 luglio 2013 14.31
A: info
Cc: dasta@snaservice.it
Oggetto: Risposta del Presidente del Fondo Pensione Agenti Francesco Pavanello alla nota dell'Unia del 5 luglio 2013.


In replica alla mia mail di risposta ai quesiti posti da Unia, ne ricevo una seconda dal titolo "E' tutto oro quello che luccica?" con la quale la stessa Unia ripropone una serie di domande e richieste di precisazioni alle quali in gran parte ritengo di aver già risposto con la mia precedente.

Osservo altresì che alcune delle informazioni richieste possono essere facilmente ricavate consultando la relazione del CdA del Fondo Pensione al Bilancio 2012, già da tempo a disposizione di tutti sul sito www.fonage.it.

Ho l'impressione inoltre che alcune delle domande riproposte, utilizzando strumentalmente il Fondo Pensione Agenti, si prefiggano obiettivi diversi da quelli degli specifici chiarimenti richiesti e sono convinto che alimentare un dibattito politico-sindacale sulla “pelle” del Fondo Pensione non sia utile a nessuno: né a chi legittimamente vuole dibattere sulle questioni sindacali della categoria, né, tantomeno, agli iscritti al Fondo Pensione stesso.

Sono certamente favorevole allo scambio di idee, soprattutto se finalizzate a meglio chiarire l’attività che il Fondo Pensione Agenti svolge nell’interesse dei propri iscritti, ma proprio in ragione della trasparenza più volte richiamata, in futuro ho intenzione di confrontarmi soltanto con interlocutori reali e non più con una sigla che pretende trasparenza, ma che nel suo sito internet non fornisce alcuna informazione sulla composizione degli organi rappresentativi.

Ciò premesso, rispondo comunque punto per punto alle domande che riguardano il Fondo Pensione, ritenendo che ciò sia dovere del Presidente di un ente che gestisce i contributi di tutti gli aderenti senza distinzioni politico-sindacali.

Nel merito:

  1. Non ho sostenuto che il Presidente dello SNA non ha un ruolo, ho affermato che non ha un ruolo diretto e cioè che non è lui da solo a designare la terna. Tanto è vero che ha convocato una riunione organizzativa tra i Delegati proposti dallo SNA, per favorire una scelta consapevole e democratica. Tra l’altro questi Delegati sono stati inseriti nella lista, eletta per referendum tra gli iscritti nel 2010, su proposta del precedente vertice SNA.
  2. La presidenza SNA, da parte sua, ha indetto una riunione organizzativa preliminare per una valutazione generale sull’attività del Fondo Pensione Agenti, in previsione dell’Assemblea dei Delegati. Mi hanno poi riferito i partecipanti che nel corso della riunione sono stati trattati diversi argomenti utili ad affrontare con cognizione di causa e fondatezza di giudizio l’imminente Assemblea. Mi è stato inoltre riferito che nel corso della riunione sono stati gli stessi partecipanti ad indicare i nominativi per la carica di Consigliere di amministrazione; candidature che la presidenza SNA ha fatto proprie nel corso dell’Assemblea dei Delegati per tramite della collega Giorgia Pellegrini, allora vicepresidente nazionale SNA e componente dell’Assemblea stessa. La finalità della riunione dunque, era certamente nota a tutti, ma i contenuti e le decisioni assunte non potevo certo conoscerle prima.
  3. Nessuna reticenza sugli interessi gestiti dal Fondo: a domanda generica non si può che rispondere in maniera generica. Tutta l’attività del Fondo è regolata da una legge dello Stato e dalle norme dello Statuto e del Regolamento approvato dalla Assemblea dei Delegati e dall’Autorità di vigilanza. Le scelte operative sia di natura finanziaria che amministrativa sono del Consiglio di amministrazione e la loro esecuzione è demandata al Direttore generale ed alla struttura del Fondo. L’attività del CdA e della struttura è ampiamente illustrata nelle relazioni annuali pubblicate sul sito ed a disposizione di tutti gli iscritti ed è sotto il controllo sia dell’Autorità di vigilanza (Covip) sia dell’Assemblea dei Delegati che approva il bilancio annuale. Il patrimonio del Fondo è gestito direttamente dall’ufficio finanziario del Fondo stesso, sotto la guida ed il controllo del Consiglio di amministrazione, senza la presenza di gestori esterni.
  4. Sui compensi mi pare di essere stato chiaro. Quando affermo che oggi i compensi per tutte e due le società ammontano complessivamente a 98.000 euro, significa che tutti e sette i componenti del CdA per tutte e due le società ricevono un compenso complessivo di 98.000 euro lordi (corrispondenti, in media, a 14.000 euro lordi l’anno ciascuno per tutte e due le società, e quindi, sempre in media, a 7.000 euro lordi l’anno ciascuno per ogni società).
  5. La riduzione di 121.000 euro si riferisce ai compensi dei componenti del CdA e si è realizzata semplicemente diminuendo i precedenti compensi che ammontavano complessivamente a 219.000 euro lordi (corrispondenti, in media, a 31.285 euro l’anno lordi ciascuno per tutte e due le società, e quindi, sempre in media, a 15.642 euro lordi l’anno ciascuno per ogni società).
  6. Nessuna legge impedisce la presenza del Direttore generale del Fondo Pensione nel CdA delle società immobiliari, né la sua partecipazione può rappresentare un conflitto di interessi. Anzi al contrario costituisce un presidio di controllo ed offre un contributo tecnico importante per le decisioni da prendere, oltre a rappresentare un utile collegamento con la struttura tecnico-amministrativa del Fondo stesso.
  7. Rifiuto con fermezza l’insinuazione che in alcuni miei passaggi intendessi ipotizzare un comportamento omissivo del Presidente che mi ha preceduto. Sono fermamente convinto, ed i miei primi giorni di presidenza me lo stanno confermando, che la precedente gestione ha operato con correttezza e nell’interesse degli aderenti. Del resto ciò è testimoniato dai risultati raggiunti, dall’efficienza della struttura e dalla circostanza, non secondaria, che il Fondo ha superato indenne una accurata ispezione dell’Autorità di vigilanza.
Come per la mia prima mail di risposta, chiedo che la presente replica sia indirizzata a tutti gli stessi destinatari ai quali e stata inviata la mail oggetto di questa mia replica.

Cordiali saluti a tutti.

9 luglio 2013
Francesco Pavanello


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FONDO PENSIONE PER GLI AGENTI
PROFESSIONISTI DI ASSICURAZIONE
IL PRESIDENTE
Francesco Pavanello
Tel. 06 6976431


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Non è una domanda retorica e neanche provocatoria, è una semplice domanda.


Nel prendere atto che il Neo-Presidente del Fondo Pensione Agenti, Francesco Pavanello, contrariamente a quanto accadeva in passato, non ha fatto finta di nulla ma ha risposto alle nostre domande, vogliamo precisare alcuni passaggi, per tentare di evitare che le stesse sembrino “considerazioni che ci appaiono quantomeno maliziose“.

Il Presidente dichiara: “Il Presidente dello SNA non ha un ruolo diretto nella nomina dei componenti del CDA del Fondo Pensione “,……………..” ne consegue che il Presidente dello SNA può soltanto indicare la terna dei candidati da eleggere nel CDA del Fondo Pensione“.

Ci sembra che il conto non torni.


DOMANDE:

  • Se non ha un ruolo, come può indicare la terna?
  • Quanti e quali nomi sono stati indicati dal Presidente SNA, in occasione dell’ultimo rinnovo del CDA del Fondo Pensione, anche alla luce dell’incontro “organizzativo” richiamato dal Presidente FPA, per sottolineare la sua assenza, ma di cui immaginiamo potesse conoscere già i contenuti?
Notiamo poi una certa reticenza sul discorso degli “effettivi interessi gestiti dal fondo”, la risposta è molto generica, noi vorremmo sapere “concretamente” chi e come incide nelle scelte, anche quelle relative alla nomina e selezione dei gestori.

Parliamo ora dei compensi, anche in queste risposte, ci sembra, non si abbiano dati “certi” ma proviamo a riepilogare: 

Il Presidente Pavanello ci dice: “Il CDA del Fondo riceve complessivamente € 210.000,00 annui lordi, (il Presidente € 60.000,00 i Consiglieri € 30.000,00 cadauno), INOLTRE i sette amministratori delle due società immobiliari di proprietà del Fondo, (che sono i sei del CDA del Fondo più il Direttore Generale dello stesso) ricevono complessivamente un compenso annuo lordo di € 98.000,00 (€ 121.000,00 in meno rispetto alla precedente gestione).

Ci scusi il Presidente Pavanello, ma non ci sembra molto chiaro.

Il compenso del CDA del Fondo Pensione è chiarissimo;

il compenso delle Immobiliari (€ 98.000,00 che si somma a quello del Fondo Pensione), è riferito ad ogni singola società immobiliare, e quindi da moltiplicare per due e dividere per sette? o è riferito al compenso complessivo per le due società immobiliari e quindi solo da moltiplicare per sette? (tutti questi soldi sono pagati con i contributi ricevuti da chi è agente in attività).

La riduzione di € 121.000,00 rispetto alla precedente gestione, a cosa si riferisce? Come si è realizzata?

Può il Direttore Generale del Fondo Pensione (dipendente stipendiato dello stesso), essere anche componente il CDA di due società immobiliari di proprietà dello stesso Fondo Pensione?

Sulle ulteriori considerazioni espresse nella risposta, che ci sembra vogliano “giustificare” la creazione della seconda società immobiliare, “IM-AGE”, ci asteniamo dal fare commenti, ci sembra sia sufficiente leggerle per averne un’idea.

Ci gratifica e ci conforta che già alla prima riunione del CDA del Fondo Pensione, a guida del Presidente Pavanello, si siano fatte proposte di riduzione dei compensi e di fusione delle due società immobiliari, quello che forse ci gratifica meno, pur nella sua concretezza, è il dover immaginare che, forse, il precedente Presidente del Fondo Pensione, non avrebbe fatto tutto quello che avrebbe potuto fare per meglio perseguire gli interessi della categoria, almeno questo è quello che ci sembra appaia da alcuni passaggi delle risposte che abbiamo letto.

Comunque, nel dare ancora atto al Presidente Pavanello di essere “UOMO LIBERO E DI SANI PRINCIPI“, cosa che ci sembra di non poter ripetere per il Presidente dello SNA, (in ragione delle sue tante non risposte alle domande che gli vengono poste), fiduciosi che vorrà coerentemente rispondere anche a queste nostre precisazioni, in considerazione che i soldi di cui ragioniamo sono i soldi di tutti gli Agenti di assicurazione che pagano annualmente il loro contributo, che si somma a quello versato dalle Compagnie, invitiamo quanti fossero interessati , a partecipare con spirito costruttivo, allo scambio di idee in corso, onde favorire un processo di crescita anche partecipativa e non solo culturale.

UNIA

venerdì 7 giugno 2013

Congresso SNA - intervista a Giorgia Pellegrini

Fonte: Agenzia di stampa n. 23
Delusione e dimissioni
PELLEGRINI: LO SNA OGGI NON RAPPRESENTA QUEL “SOGNO DI UN SINDACATO DIVERSO” CHE AVEVO CONDIVISO E CHE ERA RACCHIUSO NEL NOSTRO PROGRAMMA ELETTORALE”

Chi rappresenta una categoria ha l’obbligo di rappresentare tutti attraverso un confronto attivo e costante che stimoli l’aggregazione

INTERVISTA A GIORGIA PELLEGRINI VICEPRESIDENTE NAZIONALE SNA PRESIDENTE PROVINCIALE DI ROMA

Domanda - L’andamento del recente Congresso dello SNA a Bussolengo, con il fuoco d’artificio delle dimissioni di membri dell’Esecutivo, l’imprevista richiesta della fiducia da parte del presidente Demozzi e l’esito della stessa votazione finale evidenzia, obiettivamente, un sensibile appannamento nella conduzione dell’organismo.
Sorvolando su dichiarazioni di parte  che hanno dato un quadro perfino idilliaco dell’andamento congressuale,  può dare lei una descrizione realistica dello svolgimento del Congresso?
Risposta - Il congresso si è aperto ufficialmente nel pomeriggio con la relazione del Presidente Demozzi, applaudita da molti colleghi, alcuni dei quali addirittura in piedi. Se quella che si chiedeva era una conferma politica, questo doveva bastare. Invece il Presidente ha esplicitamente richiesto un voto di fiducia in principio sulla relazione, poi più in generale sul proprio operato. A nulla sono servite le dimissioni dei due vicepresidenti
dell'assemblea, le lamentele di moltissimi colleghi per una richiesta quantomeno anomala, ne' la richiesta espressa da quasi il 50% dei presenti di andare al voto dopo il regolare svolgimento del dibattito. Al momento del voto, che la presidenza del congresso ha voluto per alzata di mano,  molti colleghi hanno abbandonato la sala visibilmente infastiditi. Ovviamente il seguito e' stato condizionato in modo
determinante da quanto accaduto

D. Nelle scorse settimane si era dimesso da vicepresidente vicario Guidolin. In sede congressuale si sono dimessi altri membri dell’Esecutivo, Prandi, si dice anche Oddo e soprattutto lei dalla carica di Vice presidente su nove membri dell’eorganismo eletto dal XLV Congresso Nazionale che si è svolto a gennaio dello scorso anno.  Un numero cosi congruo di dimissioni, con il peso di quelle dei due vicepresidenti, non avrebbe richiesto, in un corretto gioco democratico e nel rispetto della volontà della massima assise, le dimissioni dell’intero esecutivo?
R) Lo statuto dello Sna consente al Presidente di cooptare fino al 50% dei componenti della sua squadra ma personalmente credo che una squadra sensibilmente diversa da quella votata dal congresso, organo sovrano, dovrebbe sentire il dovere di rimettersi all'assemblea per una ulteriore conferma

D. Surrrogando in un certo senso la volontà di quel Congresso, che è stato elettivo, con sostituzioni di altri membri, la stessa presidenza Demozzi non ne esce ora dimezzata e soprattutto non spacca lo stesso Sindacato proprio in una fase storica cosi difficile per la categoria degli agenti?
R) La forzatura attuata sul congresso per giungere ad un voto che oltretutto non è previsto statutariamente, ha indubbiamente diviso la platea a metà e rischia di allontanare gli iscritti più silenti e meno attivi. I colleghi, in profonda crisi di redditività, si aspettano dall'associazione di categoria risposte a problemi concreti non certo di continuare ad assistere a lotte interne delle quali non percepiscono le ragioni. Ancor più pericoloso da questo punto di vista l'attacco pesantissimo inferto ai gruppi agenti, che ha scatenato la reazione decisa del Presidente del comitato di gruppi Tonino Rosato e di altri Presidenti di gruppo come Pietro Melis (AGIT) e Dario Piana (GAM)


D. A quanto risulta hanno fatto scalpore in particolare le sue dimissioni da Vicepresidente dello SNA. Il mese scorso lei le aveva date e poi ritirate dopo un colloquio con Demozzi. Allora da cosa erano motivate e perché erano poi rientrate?
R) Allora come oggi credo che chi si assume l'onere e l'onore di rappresentare una categoria abbia l'obbligo di rappresentare tutti attraverso un ascolto attivo ed un confronto costante che stimoli l'aggregazione. Soprattutto negli ultimi mesi le scelte di questa dirigenza sono state per lo più escludenti, tese a puntare il dito sull'uno o sull'altro sottraendosi al confronto e alla ricerca di soluzioni condivise. Ho rassegnato le dimissioni perché questo Sna non rappresenta il "sogno di un sindacato diverso" che avevo condiviso poco più di un anno fa e che era racchiuso nel nostro programma elettorale. Partnership con i gruppi aziendali, trasparenza, unificazione della categoria, sono slogan opportunistici che non trovano riscontro nei fatti, supportati da una comunicazione autoreferenziale . Ho accettato che il Presidente Demozzi respingesse le mie dimissioni prima del comitato centrale per rispetto di tanti colleghi che mi hanno sostenuto e chiestoun ulteriore sforzo. Purtroppo pero' a fronte di impegni precisi assunti in quella sede nulla e' cambiato...anzi!


D. E’ vero che la relazione del presidente Demozzi non é stata letta e tanto meno approvata dall’Esecutivo che si era riunito il giorno prima?
R) Nel corso del l'esecutivo tenutosi il giorno prima del congresso ho esplicitamente richiesto di leggere la relazione ed elaborare, come e' prassi, una proposta per la Presidenza del congresso da sottoporre all'assemblea. Per entrambe non ho avuto risposta.


D. Dopo quello che è successo a Bussolengo, obiettivamente, quale rappresentatività possono avere ora Demozzi e il suo esecutivo nell’affrontare temi caldissimi della categoria tra l’altro avendo al fianco, nei momenti negoziali, UNAPASS e ANAPA che certamente esprimeranno le rispettive posizioni? 
R) Purtroppo questo anomalo andamento delle giornate congressuali non ha fatto emergere alcuna indicazione sulle posizioni che lo Sna dovrà tenere per esempio al tavolo dell'Ania per il rinnovo dell'accordo o con i sindacati dei dipendenti per il contratto collettivo. Auspico perciò che l'Esecutivo ed il Presidente trovino altre modalità ed altri momenti per raccogliere queste indicazioni. In caso contrario rischierebbero di portare avanti le istanze solo di una parte.

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martedì 28 maggio 2013

“Non ragioniam di loro, ma guarda e passa” (Virgilio a Dante, Inferno, canto III)

Leggendo la newsletter SNA n° 55-2013, non abbiamo trovato altro “titolo” che meglio potesse sintetizzare lo stato attuale del Governo del (nostro?) Sindacato.

E si cari Colleghi, con una leggerezza incredibile, ci viene raccontato che l’Esecutivo Nazionale continua a frantumarsi, che ci sono dimissioni dagli incarichi, che forse la gestione del Territorio e l’assistenza  ai colleghi non c’è più, o meglio, leggiamo più avanti che c’è una collega pronta a sacrificarsi ed immolarsi sull’altare del “servizio agli iscritti”, si, “servizio”, perché questo dovrebbe essere il Coordinamento del Territorio, o abbiamo capito male? E’ forse diventato l’organizzare il territorio fare “feste”, “gite ed escursioni, in Italia e all’estero”, e tanto altro ancora? Speriamo di no, anche perché purtroppo la necessità di essere assistiti per i colleghi in difficoltà, anziché diminuire ultimamente è in consistente aumento.

Ci viene poi detto che anche la Vice Presidente ha rimesso l’incarico, non di Vice-Presidente, ma di responsabile del Territorio, ma non preoccupiamoci, nella seconda parte viene chiarito che il “Berlusca“ aveva già previsto tutto,  tanto che “… secondo la strategia messa a punto dal Presidente alcuni mesi fa.”
Dunque possiamo stare tranquilli, prosegue a grandi passi la realizzazione del Programma Congressuale.

Già, i Gruppi Aziendali che non hanno avuto ascolto se ne sono andati costituendo ANAPA,  quindi è ovvio che la figura del Responsabile dei rapporti con i GAA,  possa passare da chi è, oltre che componente dell’Esecutivo Nazionale SNA, anche all’interno della Giunta di quello che probabilmente diverrà il più grande GAA, presente in Italia, (per i Colleghi rappresentati), ad un altro Collega certamente ricco di buona volontà, ma forse decontestualizzato rispetto ai problemi sul tappeto oggi, ancorché essendo oggi e ieri,  come meglio descritto nella news,  già impegnato in tante realtà, possa certamente attingere alla sua esperienza e a qualche “consigliere”.

Ma la “ciliegina sulla torta” arriva ora, dando prova della sua “forza”, il “nostro Berlusca” afferma: “… sono pronto, se necessario, alla sostituzione negli incarichi e, in caso di defezioni, a provvedere prontamente ed efficacemente all’integrazione dell’Esecutivo, per non rallentare le attività nelle quali lo stesso è impegnato per la realizzazione del programma votato dal Congresso”.

E non è ancora finita, infatti a “chiosa” di tutto c’è un’ulteriore commento:  “Come ogni buon allenatore sono preoccupato di tenere in campo sempre la migliore formazione, composta non necessariamente dai migliori giocatori in assoluto, ma da coloro che, in quello specifico momento, sono in grado di sviluppare il miglior gioco”.
Tradotto in “politichese” potrebbe significare: “non interessa quanta esperienza e competenza abbiano i colleghi, è indispensabile che siano allineati e coperti con i desiderata di chi detta le regole e stabilisce gli obiettivi, - come forse è già avvenuto per il Fondo Pensione - e come forse potrà avvenire per tutti gli altri incarichi che lo SNA assegna o partecipa ad assegnare, in virtù della sua rappresentatività”. ??????????

Ci piacerebbe avere delle risposte, ma la “Casa di Vetro” ultimamente ha avuto bisogno di essere “restaurata”, e quindi con i “lavori in corso” è impossibile parlare con le “maestranze”, ma la sensazione che noi viviamo è di grande disagio, non vogliamo azzardare paragoni forse impropri, ma il mormorio che ci arriva dalla base, se fosse confermato, potrebbe farci ricordare personaggi della Storia d’Italia e D’Europa che non hanno certo brillato per l’epilogo delle loro carriere.

Bene (????????????) cari Colleghi, riteniamo che se avessimo avuto bisogno di conferme, circa la certezza che l’attuale Presidente dello SNA, ha perso il contatto con la realtà e con la base, questa  newsletter ci offre, a noi sembra, delle argomentazioni chiare, nette, inoppugnabili, circa il suo modo di concepire il Sindacato Nazionale Agenti, i Componenti dell’Esecutivo Nazionale e gli iscritti.

Abbiamo notizie di tante e tante lettere di protesta,  rivolte al vertice SNA tanto da Presidenti Provinciali quanto da semplici Iscritti, che vengono accuratamente ignorate, come certamente è ignorato il richiamo che da più parti è stato e viene costantemente fatto al rispetto dello Statuto e del Programma Congressuale. Ma dopo questa newsletter ci sembra che stupirsi sia pleonastico, assurdo, inutile.

Ci sembra che Il Presidente abbia  detto: “LO STATO SONO IO”, chi si mette contro lo Stato è fuorilegge.

Allora che vogliamo fare Cari Colleghi? Vogliamo dargli ragione o forse è necessario che chi ha buona volontà, disponibilità,  coscienza e conoscenza di Categoria e Sindacale inizi a rimboccarsi le maniche per iniziare un vero cambiamento ??????

Sono cambiati i suonatori, da circa 16 mesi, la musica è sempre quella.

Giunge ora la comunicazione della convocazione dell’Esecutivo Nazionale per il giorno 30/5 presso la sede del Congresso, guardate l’Ordine del Giorno e la durata dei lavori. E’ l’ennesima presa per i fondelli di cui crediamo non ci fosse bisogno?, comunque speso sull’altare della realtà vissuta in questi mesi, riteniamo serva ulteriormente a far riflettere coloro che ancora si lasciano abbagliare dalle belle parole, proclami ed urla, che più che identificare CONCRETAMENTE un “Percorso Sindacale”, ci sembra assomiglino sempre di più a “televendite”.

venerdì 17 maggio 2013

EPPUR SI MUOVE (Galileo Galilei)

Eh si cari Colleghi,

contrariamente a quanto molti hanno sostenuto, pensato, creduto, auspicato, sperato, desiderato, finalmente il vero volto del  “nostro”  “Berlusca”,  inizia ad essere una cosa concreta, tanto concreta da portare diverse Sezioni Provinciali SNA a prendere posizione, con Documenti Ufficiali, nei confronti di una situazione sempre più penalizzante e sempre meno utile agli interessi della nostra categoria.

Ovviamente quanto è in atto, non ci gratifica, anzi ci mortifica oltre ogni ipotesi, poiché oltre al danno di questa oramai palese incapacità di Governo, si aggiunge la beffa di sapere che, il “paladino della trasparenza”, omette di comunicare agli interessati (colleghi iscritti), che uno dei pilastri del servizio di assistenza Sindacale, (il Collega Prandi), ha rinunciato all’incarico, da diverso tempo, e, scrive attraverso una sua e-mail che non ha ritenuto di doverlo comunicare perché
“… nella speranza di poter contare su un nuovo coinvolgimento ...“.

Evidentemente, siamo portati a credere, che le ragioni di Prandi non fossero  “personali”, come non lo sono certamente state quelle del Collega Guidolin, di altre situazioni non abbiamo conto, anche se, certamente ricorderete l’ultima nostra comunicazione, nella quale riferivamo di “voci e previsioni”, bene, siamo in grado di avere la conferma che il Collega Francesco Pavanello, è stato già eletto Presidente del Fondo Pensione Agenti. (Il tempo ci dirà se anche le altre “voci/previsioni si realizzeranno).

Ma non finisce qua, oggi ne abbiamo documentata un’altra, che vi raccontiamo anche per alleggerire i toni, prima che qualche “benpensante” venga a rimproverarci, come già accaduto in passato, di disturbare il “manovratore”,  (anche se intimamente siamo convinti che il “manovratore”, di noi se ne freghi alla grande).

Quest’oggi, alcuni colleghi, sulla scorta della circolare “prenotazioni alberghiere”, ha provveduto ad inviare le rispettive richieste di camere per il periodo congressuale, bene, al momento una, ma non sappiamo se ce ne siano altre, struttura alberghiera, ha rifiutato le prenotazioni, mettendo per iscritto, che in realtà per l’evento citato,  hanno ricevuto, a suo tempo, una telefonata, non seguita da atti ufficiali utili a fermare le camere, e pertanto, in assenza di conferme circa l’evento, non si sono sentiti impegnati ne obbligati a lasciare libere le stanze che, nel frattempo, sono già state impegnate per altri eventi.
Morale della favola, non sappiamo quanti hotel siano stati coinvolti in questo “disguido organizzativo”, ma sappiamo che forse non ci saranno tante stanze disponibili per i Congressisti, un altro modo per evitare “indesiderate presenze”?

Vorremmo ora parlare brevemente del fatidico Congresso, per la prima volta un Congresso SENZA TEMA, una Tavola Rotonda dove non si ha notizia di cosa dovrà dibattere,  DUE GIORNI di lavori per (se va bene) 5 ore di dibattito.

E’ SCANDALOSO, una sola parola ci può sovvenire in simil frangente, VERGOGNA.

P.S.

Al Congresso di Milano, quello elettivo, il candidato Presidente uscito vincente disse “noi non ci faremo cacciare, un minuto prima, se capiremo di non essere all’altezza, lasceremo” – al Comitato Centrale di Fermo la citazione è stata “ se quello che facciamo non dovesse andarvi bene, sfiduciateci, poi ne parleremo”, probabilmente le citazioni potrebbero essere state pronunciate con parole anche diverse, ma il senso delle affermazioni è indubbiamente quello che abbiamo dato.


Un VERO segnale dei TEMPI CHE CAMBIANO ?